Matt Skiba ha parlato della sua entrata nei blink-182 e del "ragazzo goth" Mark Hoppus

Matt Skiba e Dan Andriano degli Alkaline Trio sono stati intervistati da Rolling Stone per parlare del loro nuovo album Is This Thing Cursed?. Tra le tante cose, Matt Skiba ha parlato anche dei blink-182.

Matt Skiba ha spiegato come è entrato a far parte dei blink-182.

Ho firmato per fare un concerto. Travis [Barker] ha un festival che si tiene ogni anno che si chiama Musink — è nell’Orange County ed essendo il festival di Travis e avendo i Blink che suonavano era un cosa importante, ma avevano perso un membro [Tom DeLonge] subito prima di questo festival. Inizialmente non avevo firmato solo per suonare in tour — era stato discusso che avremmo potuto registrare, andare in tour, ma solo dopo aver visto come sarebbe andato quel concerto. Siamo finiti ad aggiungere altri due concerti e poi poco dopo siamo entrati in studio a registrare. Quindi è successo piuttosto velocemente e ho firmato come membro della band a tempo pieno. È successo in un breve periodo di tempo, se non immediatamente.

Matt Skiba ha poi risposto a una domanda sulla discreta influenza degli Alkaline Trio nell’album California dei blink-182, come nel verso sui Bauhaus in She’s Out Of Her Mind.

Vuoi sapere una cosa divertente? Mark ha scritto quel verso. All’interno Mark è un grande ragazzo goth. È un grande fan dei Bauhaus e dei Cure.

[..]

Sai, i Blink non erano una cosa di cui mi sono innamorato immediatamente, ma Enema of the State mi ha preso. Era un disco molto divertente per me da ascoltare e all’improvviso sono diventato un grande fan dei Blink. [Il produttore] Jerry Finn ha tirato fuori il meglio dalla band e penso che abbia aiutato a tirar fuori quel ragazzo goth. Con l’uscita di altri dischi dei Blink, mi sembra che siano diventati meno sciocchi e abbiano iniziato a parlare più di morte, divorzio, depressione e altre cose che effettivamente colpiscono le vite delle persone.

Matt Skiba ha svelato che la canzone Goodbye Fire Island del nuovo album degli Alkaline Trio parla del Fyre Festival a cui avrebbero dovuto suonare i blink-182 e che è stato poi cancellato.

Quando ai Blink-182 è stato offerto di partecipare a quel festival, avevo già un brutto presentimento — ero già stato laggiù e forse le cose sono cambiate, visto che è stato molto tempo fa. Era andato là con alcuni amici di Chicago, prima di trasferirmi in California. Siamo andati alle Bahamas e sembrava che l’intera isola in cui ci trovavamo fosse povera. Non che non ci fosse una bella cultura vibrante, ma era povera. Atlantis è come una torre d’avorio e a quel tempo non c’era nessuno dell’isola che lavorava lì. Erano americani con gli stati di provenienza sui cartellini con il nome — Montana, New Mexico — che lavoravano a questo hotel e non c’erano isolani nel complesso. Era questo sentimento classista e razzista che mi faceva sentire in colpa e in vergogna anche nel dar loro i miei soldi. Fortunatamente il management [dei Blink-182] stava facendo molta attenzione a ciò che stava accadendo perché c’era qualcosa nel contratto con il Fyre che ha catturato l’attenzione del nostro manager. Sembrava che queste persone non sapessero cosa stavano facendo e che fossero amici degli amici di alcune persone. Credo che fosse Ja Rule l’artista che avrebbe dovuto presentare.

[..]

In qualche modo avevamo sentito che aveva preso un elicottero per volare sull’isola e tornare subito indietro... Non so se sia completamente vero o no, ma ero appena atterrato a Los Angeles e TMZ mi ha fatto domande al ritiro bagagli sull’esibizione [cancellata] al Fyre Festival. Gli ho risposto che avevo utilizzato la mia stregoneria per non farlo funzionare. Stavo scherzando, ma la gente pensava che fossi serio e pensava: “Cosa succede alla gente che si unisce ai Blink-182, perdono la loro fottuta testa?” Mio dio, stavo scherzando. Sapevamo che sarebbe stato un disastro, ma nella nostra più fervida immaginazione mai avremmo pensato che si sarebbe rivelato com’è successo veramente. Fa veramente schifo che abbiano giocato con tutte quelle persone.

[..]

Essere pagati per suonare dove c’è gente che viene pagata un quarto di dollaro al giorno per scavare dei canali. Voglio dire, la vita non è giusta, ma quello è ghettizzante e classista e non voglio farne parte. Fortunatamente non è successo. Non era stregoneria; era solamente, per dirla alla leggera, pianificazione scadente. Non voglio i loro soldi. Va tutto bene.

Commenta la notizia qui sotto o discutine sul forum.