Lettera di Tom DeLonge ai fan dei blink-182

Tom DeLonge ha pubblicato una lettera ai fan dei blink-182 per rispondere all’intervista a Mark Hoppus e Travis Barker.

LETTERA AI FAN

Dove iniziare?

La verità è sempre un buon posto. Andiamo là.

Amo i Blink e sono incredibilmente grato di averli nella mia vita. Mi hanno dato tutto. TUTTO. Ho iniziato questa band, era nel mio garage dove mi sono inventato la marachella.

Quindi che cosa ho fatto dietro le quinte? Beh, ho cercato di far funzionare le cose. Ho cercato di aiutare a muovere questa band in 50 diversi percorsi usando la mia gente, o altra gente, e le persone che non conosciamo nemmeno. Ho cercato di portare avanti idee su come poter crescere e mettere alla prova noi stessi per diventare una band migliore. Non mi sono trastullato aspettando qualcun altro che facesse il lavoro. Non sono fatto in quel modo.

Il grande reset è stato quando ho provato a mettere assieme un summit della band nello Utah dove abbiamo parlato e sistemato le cose. Si è limitato velocemente a diventare tre ore nel camerino di qualcuno in un casinò merdoso. Quello che speravo sarebbe stato un ritrovarsi positivo lontano da tutto si è trasformato in un incontro imbarazzante in un camerino puzzolente di una sala congressi. Ma è stato lì che ho detto a Mark e Travis che, finché avessimo parlato e le cose fossero andate bene tra di noi come dei veri amici, allora mi sarei impegnato e avrei lavorato con passione. Ho rispecchiato la nostra relazione personale. Esatte parole.

Poi l’EP è stato il test. Mesi dopo stavamo registrando quelle canzoni. Sono stato in studio per due mesi e loro sono venuti per circa 11 giorni. Non mi dispiace condurre un impegno, ma eravamo tutti d’accordo a dare il 100%. E questa volta, nessun peso.

Nonostante questo, siamo ancora riusciti in qualche modo ad autosabotarci.

A un certo punto, litigi e politica mi hanno costretto a tirar giù l’EP in un momento in cui 60.000 fan stavano cercando di comprarlo. E questo mi ha lasciato a bocca aperta. Ce l’ho messa tutta ma quel momento mi ha abbattuto l’animo definitivamente. Mi sono poi reso conto che questa band non avrebbe potuto perdere anni in ostilità.

È stato dopo questo episodio che mi sono ripromesso che non sarei mai più stato in quella posizione – facendo affidamento alle parole che ci siamo detti l’un l’altro.

Mi ricordo di aver chiesto a uno di loro al telefono: “Hai fatto del tuo meglio? Come avevamo tutti concordato?” È rimasto in silenzio.

Hanno loro la colpa?

Ce l’ho io? Sicuramente. Sono fuori di testa.

Ma ci siamo noi tre – siamo tutti responsabili. Alla fine della giornata, siamo sempre stati disfunzionali, che è il motivo per cui non abbiamo parlato per mesi. Ma non lo abbiamo mai fatto. Negli 8 anni che siamo stati assieme è sempre stato in questo modo.

Durante gli ultimi due anni e mezzo, mentre veniva cercato un partner per la registrazione di un nuovo disco dei Blink, ho lanciato una società multimediale. Ho appena pubblicato un nuovo disco degli Angels & Airwaves e, come qualcuno di voi saprà, c’è molto altro in arrivo – fumetti, libri, un film, ecc. I libri arriveranno tutti con della musica. Questo è un ingranaggio che è già in moto. Quindi potete immaginare la mia frustrazione quando mi è stato passato un contratto dei Blink di 60 pagine che diceva che non avrei potuto pubblicare un album degli Angels per 9 mesi e che l’album dei Blink doveva essere registrato in 6 mesi, cosa impossibile per me. Facendo così sarei stato costretto a violare parecchi contratti con degli artisti. Scrittori, artisti concettuali, animatori... Molta gente.

Alla fine hanno eliminato la parte sugli Angels, ma la parte sul dover finire l’album dei Blink in 6 mesi è rimasta. Tutti quegli altri progetti sono in lavorazione, esistono in forma contrattuale. Non posso semplicemente fermare tutto e buttare via anni di sviluppo, collaborazioni e impegni con uno schiocco di dita.

Ho detto al mio manager che avrei lavorato con i Blink 182 finché sarebbe stato divertente e avrebbe funzionato con gli altri impegni della mia vita, inclusa la mia famiglia.

Ma Mark e Travis sanno tutto questo.

Ho scritto loro questa stessa lettera un anno fa. Ma ha creato una discussione enorme, effettivamente la più grande finora. Ho solo voluto che facessimo le cose che avevamo concordato tutti. Ma questo è il loro momento di trincerarsi nelle proprie posizioni. Dal loro punto di vista stavo controllando tutto. In realtà avevo paura di mettermi in gioco ancora. Per ripetere l’esperienza dell’EP.

Ho anche scritto tutto questo ai loro manager lo scorso dicembre (che mi hanno detto che i miei compagni di band non erano arrabbiati e concordavano con alcune mie idee su come far crescere la band).

Quindi potete immaginare la mia sorpresa quando ieri è uscito un comunicato stampa - senza che ne fossi a conoscenza - sul futuro della band. Questa è nuova per me. Non è nella mia natura alimentare la negatività sulla storia della band su qualcosa di dozzinale come il mondo di Internet.

Ma credo che ci sia un altro esempio di come mi discosto da quasi tutti. Seguo la luce... Seguo la passione e creo arte. Passo il tempo con mio figlio, mia figlia e mia moglie.

Alla fine della giornata tutto questo mi rende molto triste.

Triste per noi.

Triste per voi, che state assistendo a questa immaturità.

Li conosco molto bene e le loro azioni attuali sono difensive e divisive.

Suppongo che lo stiano facendo come un modo per proteggere loro stessi dal dolore.

Come facciamo tutti.

E anche se li vedo comportarsi così diversamente da come so che sono, continuo a preoccuparmi profondamente per loro. Come fratelli e come vecchi amici. Ma la nostra relazione è stata avvelenata ieri.

Non ho mai deciso di andarmene, solo trovo molto difficile prendere un impegno.
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Tom

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