Tom DeLonge ha parlato dell'essere padre e di altro a Fatherly

Tom DeLonge è stato intervistato da Fatherly nel backstage del concerto degli Angels And Airwaves a Cleveland per parlare dell’essere padre, degli Angels And Airwaves e della To The Stars.

Tom DeLonge aveva pubblicato una foto su Instagram con il figlio Jonas per il suo 13° compleanno in cui scriveva che “una delle cose più felici della sua vita è essere padre” e ha spiegato il motivo.

Diventare genitore ti rende altruista. Prima di avere bambini si può fare quello che si vuole. Mangiare quello che si vuole. Dormire quando si vuole. Si è egoisti. Non necessariamente in maniera negativa, ma le cose riguardano te. Da padre non sono più la mia priorità.

Tom DeLonge racconta ai figli cosa sta facendo con la To The Stars, ma spiega loro che sono cose segrete.

Ci sono state conversazioni in cui ho detto: “Ascoltate, non potete raccontare di questo a nessuno dei vostri amici”. Le cose che stiamo facendo cambieranno il mondo. [..] In questi giorni mia figlia scrive qualsiasi tipo di tema e sembra molto interessata in ciò che sto facendo. È molto figo. Scrive a riguardo delle civiltà antiche, una delle ultime mi sembra che riguardasse i Sumeri, che sono cose collegate a ciò che abbiamo fatto con la To The Stars. Da padre, è gratificante.

Gli Angels And Airwaves sono la parte della carriera di Tom DeLonge che è più orgoglioso di condividere con i figli.

La cosa diversa di questo progetto, e di tutto ciò che è collegato, è che i miei figli vedono che sono motivato e che so cosa sto facendo. Anche le cose relative agli UFO. L’altro giorno scherzando ho detto: “Cosa succederebbe se Chris Martin lasciasse i Coldplay per catturare il mostro di Loch Ness?” Ci siamo fatti una bella risata, ma in un certo senso è simile a ciò che ho fatto e a ciò che sto facendo. Con gli AVA e la To The Stars vedono la mia passione, il mio sacrificio e la mia disponibilità a prendermi dei rischi anche quando la gente dice: “Questo tizio è pazzo”. Questo mi rende orgoglioso.

Tom DeLonge non sa se riuscirebbe a sopravvivere se fosse un ragazzino del giorno d’oggi.

Non ne sono sicuro. Mi piacerebbe provare. Ma con tutto quello che devono affrontare oggi, non è facile. Social network, bullismo e tutto il resto. Questo è il motivo per cui è così importante empatizzare con loro. Vedere le cose attraverso i loro occhi. Uno dei miei figli, non dirò quale per non imbarazzarli, stava soffrendo per una relazione. Il primo istinto da adulto è dire: “Tirati su. Starai bene.” E sono stronzate. Per un ragazzo l’universo esiste tra la scuola e quello che fanno nei fine settimana. [..] Quando si parla con loro, si deve capire che si vive in mondi diversi.

Tom DeLonge non è d’accordo con chi dice ai ragazzi di andare fuori, invece che restare in casa a giocare ai videogiochi.

Penso che siano stronzate. È un mondo diverso. I ragazzi sono diversi. I ragazzi di oggi hanno possibilità che non sono mai esistite prima. Se avessi avuto dei bei videogiochi quando ero un ragazzino, non sarei stato fuori a vandalizzare le cose.

Tom DeLonge ha spiegato come ha trattato con i figli l’argomento di ciò che pubblicano online.

Ho avuto una conversione con loro in cui ho detto all’incirca: “Non volete pubblicare vostre foto in cui fate gli stupidi in costume da bagno”. Perché quello vi perseguiterà per sempre. Tutte le cose che ho fatto sono state registrate. Beh, la maggior parte. Anche le cose che ho detto. E, ripensadoci, non è sempre divertente guardarle o ascoltarle.

A volte Tom DeLonge deve spiegare ai figli il mondo, per quanto riguarda la politica, la cultura, l’ambiente, ecc., e a volte è il contrario.

Molte volte sono loro che devono spiegarlo a me. Mi impegno moltissimo a essere il più compassionevole e sensibile che posso, ma l’altro giorno ho provato a dire “LGBTQ” e mia figlia mi ha corretto perché l’ho detto in maniera sbagliata. [..] Ne abbiamo parlato. Si tratta ancora del desiderio di trattare le persone con amore e compassione per abbracciare l’umanità. Se ci si approccia in questo modo, si possono fare degli errori, ma il tuo cuore sarà nel posto giusto.

Tom DeLonge pensa che sia più importante essere amici che genitori dei propri figli.

Non molte persone saranno d’accordo, ma penso che bisogna essere innanzitutto amici. Altrimenti non ti ascolteranno. È come con un animale domestico. [Ride] Se tratti male un cane, si ribellerà. Se si è troppo autoritari con i propri figli, al punto che non ti sopportano più, faranno di tutto per evitarti. Non ti parleranno più. Sono cresciuto con i genitori divorziati e guarda le cose schifose che ho fatto. Ripensando a certe cose, si prova imbarazzo perché si capisce che sarebbero potute essere dolorose. È una linea sottile quella tra l’essere un amico e un genitore, ma è essenziale avere una relazione con i figli costruita sulla fiducia. Penso di essere un genitore molto istintivo e il mio istinto mi ha portato in questa direzione.

Qual è la cosa più punk per un ragazzino secondo Tom DeLonge?

Non c’è cosa più punk di un bambino che impara a dire di no. Il nostro chitarrista [David Kennedy] ha una figlia di un anno e mezzo che ha appena imparato a dirlo. L’altro giorno stava mangiando questo bagel gigantesco e le ha chiesto di condividerlo. Lo ha guardato e ha detto: “No”. Poi lui ha iniziato a cercare di ragionare con lei! Gli diceva cose del tipo: “Tesoro, non lo finirai mai. È troppo grande...” Lei gli rispondeva solamente: “No!”. Si ribellava solo per il piacere della ribellione, che è una cosa molto punk per lei.

Tom DeLonge ha concluso l’intervista parlando del suo divorzio.

Ora è il momento più importante per me dell’essere padre. Infatti adesso la nostra priorità, mia e della loro madre, è di continuare ad essere dei bravi genitori. Abbiamo cresciuto questi figli fantastici. Naturalmente non smetteremo di farlo. C’è ancora molto amore, che è la cosa più importante da ricordare in momenti come questo. Non è una risposta da pubbliche relazioni, anzi. [..] Questa è la verità.

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