I blink-182 parlano di NINE: "La gente non vuole storie inventate, ma vuole la verità"

Durante la pausa del tour estivo i blink-182 sono stati intervistati da Kerrang! e hanno parlato di NINE e dei temi affrontati dalle singole canzoni. Inoltre hanno parlato del 20° anniversario di Enema Of The State.

Mark Hoppus ha spiegato che la depressione che ha fatto nascere i Simple Creatures ha influenzato anche NINE dei blink-182.

Penso di aver capito che spontaneamente e ciclicamente il mio cervello va in posti oscuri e io devo attivamente combattere questa cosa. Qualche volta il mio cervello mangia se stesso.

L’atmosfera di NINE è molto più dark rispetto a California. Nel disco si parla di “dannate insicurezze” e automedicazione in The First Time, di isolamento in Happy Days e di rimorso alcolico in Hungover You. Inoltre il ritornello di Black Rain dice: “Tragedy erased my memory / And now all I see is this black rain” [NdT.: “La tragedia ha cancellato la mia memoria e ora tutto quello che vedo è questa pioggia nera”].

In questo momento non sono in una condizione in cui voglio scrivere canzoni felici e veloci. Penso che in questo disco ci siano cose sotto la superficie che mi preoccupavano. Avevo bisogno di affrontarle. È venuto fuori nei testi.

Beh, non parlo molto. Ho partecipato a sessioni di terapia e cose del genere, ma non hanno mai veramente funzionato. Non mi piace parlare faccia a faccia con qualcuno a proposito di cose strane. Preferisco parlare a 10.000 persone a un concerto delle mie paure più profonde e oscure. Stavo parlando con un’altra persona l’altro giorno e mi è stato chiesto: “Com’è lavorare con diversi autori di canzoni?” Ed è un po’ strano perché entri in studio con un produttore, qualcuno che non hai mai incontrato prima, ed è quasi come un appuntamento al buio. Ci sediamo e dicono: “OK, parlami della cosa peggiore che hai nella tua mente in questo momento. Parlami delle tue paure più profonde e dei momenti più bui che hai passato e facciamone una canzone”. Perché questo è quello che la gente vuole sentire. La gente vuole sentire la verità. La gente non vuole sentire qualche storia inventata. La gente non vuole sentire qualcosa realizzato in maniera sbrigativa. La musica connette quando la gente è onesta con gli altri. Per me è uno sfogo gigantesco discutere delle cose più oscure della mia vita con diverse persone in una volta, rispetto che parlarne con una sola... Penso di essere ora in uno spazio mentale in cui voglio essere più aperto e onesto con i miei testi.

Negli ultimi mesi Mark Hoppus ha cercato di seguire meno le notizie per non incappare nell’indignazione generale.

Credo che nel mondo di oggi la gente voglia una soluzione rapida. È un periodo molto strano in cui tutti sono in allerta. Tutti sono arrabbiati con gli altri. Tutti sono turbati, non importa in quale parte dello spettro siano, sono tutti più turbati dei politici, sono più preoccupati.

Mi svegliavo e davo un’occhiata a Twitter, mi arrabbiavo e iniziavo la mia giornata. Non è sano vivere con questo livello di rabbia. Mi devo sforzare consapevolmente per non guardare le notizie molte volte e dire: “Ogni singolo giorno c’è qualche nuova indignazione e molte volte non valgono il mio tempo”. È una piccola cosa, cose che sono quasi falsa indignazione, quindi a volte chiudo un occhio. Poi penso: “Se sono un problema reale, cresceranno a un livello che attireranno la mia attenzione”. In questo modo non devo lottare per ogni piccola cosa ogni giorno.

E, sì, ci sono momenti di gioia ed euforia e anche cose grandiose che succedono, ma il modo in cui oggi tutto è collegato, tra notizie, Twitter e social network, tutto passa così velocemente che non c’è tempo per prendersi una pausa. Ti svegli. Qual è l’indignazione del giorno? Fai le tue cose, vivi la tua vita e torni a casa, ma hai già consumato tutta la larghezza di banda [emozionale] la mattina con indignazione, una citazione o un tweet. Abbiamo solo bisogno di rallentare e prendere fiato per un secondo, ma sembra che non possiamo farlo.

Mark Hoppus ha migliorato il suo umore circondandosi di “buone persone”, mantenendosi in esercizio e passando più tempo all’aria aperta.

Adesso ne sono molto più consapevole, cerco modi migliori per affrontarlo. Riesco ad accorgermi quando inizia la spirale negativa.

I libri sono come un’isola in mezzo a un fiume turbolento. Recentemente ho letto La valle dell’Eden [romanzo del 1952 di John Steinbeck]. Ho pensato: “Oh, mio Dio, è così bello”.

Suonare rimane lo sfogo più grande.

All’inizio della registrazione di NINE i blink-182 hanno scritto circa 30 canzoni, ma il nuovo materiale non era abbastanza differente. Matt Skiba ha spiegato questo cambio di rotta.

Qualche volta le canzoni che ami all’instante, quelle che ti fanno pensare che sono la cosa migliore di sempre, sono quelle che vengono scartate più velocemente. Quelle di cui ci si affeziona più tardi sono quelle che crescono più lentamente. Resistono alla prova del tempo durante la realizzazione del disco. Penso che sia stato Travis a dire per primo: “Pensi di avere un disco fino quando capisci di non avere così tante belle canzoni”. Più tardi io e Mark siamo andati da John [Feldmann] e gli abbiamo detto: “Sì, la pensiamo come Travis...” È una pillola amara da ingoiare perché era la verità. Per realizzare un buon disco devi fidarti delle persone con cui stai facendo musica. Penso che tutti debbano essere innamorati. Mi fido completamente di Mark e Travis per qualsiasi cosa.

Travis Barker ha spiegato che, nonostante abbiano ricominciato a scrivere le canzoni di NINE da zero, le tematiche non si allontanano troppo da quelle affrontate in passato dai blink-182.

I blink sono sempre stati molto melodici ma con dei testi più dark. Da quando mi sono unito alla band, è sempre stato così.

Secondo Travis Barker, Matt Skiba ha fatto un ottimo lavoro con i blink-182 sia con California che con NINE.

Matt è fantastico. Anche con l’album California, è arrivato, ha capito e ha suonato la sua parte, anche nei momenti in cui ci preparavamo per un tour. È come un supereroe di basso profilo. Ho sempre saputo che ci sarebbe riuscito. Siamo un’unità forte. Lo eravamo anche prima con Tom, non dirò mai nulla di negativo su Tom, ma è come una relazione: ci sono gli alti e i bassi con una persona. Io, Matt e Mark andiamo molto, molto, molto d’accordo. Non abbiamo mai avuto degli intoppi.

Matt Skiba si sentiva un po’ fuori posto ai tempi di California, ma con NINE si è sentito più a suo agio.

Crisi è una parola forte, ma credo che ora conosco meglio il mio posto nei blink rispetto ad alcuni anni fa. Ci conosciamo molto meglio. Impariamo sempre e, se si vive correttamente la propria vita, si impara qualcosa ogni giorno. In una band non è diverso, si impara qualcosa degli altri, si impara qualcosa della musica e si cresce molto. Questa cosa ha serrato e cementato la nostra amicizia e il nostro amore per questa band.

Black Rain è nata da un’idea di Matt Skiba e John Feldmann. Feldmann ha iniziato a suonare una canzone da chiesa al pianoforte cantando “Salvation, the angels are singing salvation” [NdT.: “Salvezza, gli angeli cantano la salvezza”]. Matt ha raccontato la nascita della canzone.

Siamo poi entrati nello studio che si trova a casa sua e abbiano iniziato a scrivere i versi che assomigliavano molto ai Nine Inch Nails. L’abbiamo scritta molto velocemente e poi è arrivato Mark che ha dato a Black Rain quel sound dei blink-182 che assomiglia ai Cure. Per i testi pensavo ai miei problemi con le religioni organizzate. Penso che ci sia una grande differenza tra religione e fede, sono due cose molto diverse. La fede è una cosa bellissima, non importa quale sia... a meno che non sia il Ku Klux Klan o qualche altra organizzazione di merda del genere. La fede è qualcosa che non puoi imparare, non puoi comprarla: è qualcosa in cui credi. È quello che pensi.

Avevo appena visto un film intitolato Il caso Spotlight, che parla della copertura di questi preti violentatori. Insabbiavano le molestie e gli abusi sui bambini. Penso che la cosa della salvezza che John stava scrivendo arriva da un sentimento vero e lo rispetto profondamente; rispetto la fede della gente. Non ho fede per il business della paura e dei guerrafondai. È un’altra cosa che instilla una rabbia profonda in me. Ho preso l’idea di speranza di John e l’ho dipinta di nero.

Mark Hoppus ha descritto First Time che parla di quelle cose che non possono essere ripetute, come il primo sballo, il primo bicchiere di alcol e il ronzio inebriante del primo amore.

Le gente insegue sempre questa idea di perfezione, ma non sarà mai come si pensa che sia nella propria testa. Credo che nel mondo di oggi la gente voglia una soluzione rapida.

Mark Hoppus ha commentato Heaven, che è stata ispirata dalla sparatoria di massa a Hundred Oaks in California dell’anno scorso.

Ci sono tantissime sparatorie di massa. Il mondo è molto violento, è un posto pericoloso.

Mark Hoppus ha spiegato che On Some Emo Shit è una canzone che parla di un amore finito.

L’idea è che senti la voce e vedi le foto di qualcuno con cui ti sei lasciato. Ti riportano a dei brutti momenti.

Mark Hoppus ha spiegato perché nelle 15 canzoni di NINE ci sono riferimenti all’alcol e alle droghe.

Penso che tutti noi abbiamo personalità che tendono alla dipendenza e abbiamo passato dei momento in cui abbiamo fatto affidamento all’automedicazione. Travis è completamente sobrio. Matt non è interamente sobrio, io non sono interamente sobrio, ma siamo tutti decisamente migliori rispetto a come siamo stati in passato. Il mondo cerca qualcosa che tolga le inibizioni, che sia il bere o il prendere delle pillole. La gente cerca qualcosa che alleggerisca dai propri pesi. Ma penso che ora tutti noi siamo in una situazione piuttosto buona.

Mark Hoppus ha ricordato il successo raggiunto dai blink-182 con Enema Of The State e ha ricordato un episodio agli MTV Awards del 2000.

Avevamo vinto il premio per il miglior video di un gruppo [per All The Small Things]. La band era stata lanciata nello spazio profondo. Era il culmine del ciclo di quel disco, partendo dall’inizio del processo di scrittura quando eravamo una band di medio livello del Warped Tour fino ad arrivare a quando suonavamo nei palazzetti e uscivamo con persone famose. Puff Daddy era entrato nel nostro camerino e ci disse: “Ehi blink, posso avere il vostro champagne?” E gli abbiamo risposto: “Assolutamente sì, prendilo!” Era come il secondo atto in tutti quei film dove c’è un montaggio, le cose succedono, stai viaggiando in limousine e la gente ti aspetta in hotel per avere un autografo.

Secondo Travis Barker, Enema Of The State è un capolavoro di lavoro.

Ero senza paura, molto entusiasta di essere in una band, ma non mi ero mai fermato a pensarci. Non mi ero mai preso una pausa per pensare; continuavo ad andare avanti e a fare le cose della lista di quelle che volevo fare e di quelle che amavo.

Nonostante l’arrivo di Matt Skiba, Mark Hoppus pensa che i blink-182 siano sempre in ottimo stato come 20 anni fa.

Penso che la band sia sempre la stessa. Siamo sempre dei ragazzi che vogliono scrivere la miglior musica possibile e fare dei bei concerti. Penso che abbiamo attraversato molte cose. Da un lato siamo molto più sicuri in ciò che facciamo e dall’altro penso che stiamo ancora cercando di scrivere la canzone perfetta. Adesso l’energia nella band è più o meno la stessa di allora. Siamo di buon umore, ci supportiamo molto l’un l’altro, siamo entusiasti. C’è un’unità molto buona all’interno della band. Ci piace ciò che facciamo e siamo entusiasti di continuare a farlo.

In this week’s issue – out Wednesday, August 28 – we get personal with @blink182 as they prepare to release new album Nine. Pre-order the mag and get it delivered straight to your door, anywhere in the 🌍: Kerrang.Newsstand.co.uk

Commenta la notizia qui sotto o discutine sul forum.