Mark Hoppus ha parlato della musica che gli ha cambiato la vita a Rock Show di BBC Radio 1

Daniel P Carter ha intervistato Mark Hoppus prima dell’ultimo concerto del residency a Las Vegas dei blink-182 per la rubrica Music Ruined My Life del programma Rock Show di Radio 1 della BBC.

Partendo dalla prima cassetta che ha comprato per inaugurare il suo walkman, Mark Hoppus ha parlato dei dischi che gli hanno cambiato la vita.

Il primo album che ha comprato... Thriller di Michael Jackson

Il padre di Mark Hoppus faceva ascoltare al figlio i Beatles, Billy Joel e Elton John, ma il primo album che si è comprato è stato Thriller di Michael Jackson.

Penso che fosse il mio decimo compleanno e ho ricevuto dei soldi da uno dei miei nonni. Ho comprato Thriller in cassetta per il mio nuovo Walkman, che era il mio grande regalo di compleanno di quell’anno. Mi sentivo viziato ad avere un Walkman a 10 anni.

Ricordo quando è uscito il video di quella canzone. Era una cosa gigantesca, ha debuttato, credo, sulla HBO negli Stati Uniti e prima c’era il “making of” e John Landis ha diretto il video. Era una grande cosa che il video musicale fosse più lungo della canzone; era come un cortometraggio. Quindi quello ha formato le fondamenta della mia collezione musicale.

L’album che ha cambiato la sua vita... I Don’t Wanna Grow Up de The Descendents

Quando ho ascoltato Silly Girl è cambiato tutto ciò che pensavo che il punk rock fosse o sarebbe potuto essere. Tutto il punk rock che avevo ascoltato prima era molto politico, arrabbiato e urlato e non era per nulla in sintonia con me.

Poi ho ascoltato Silly Girl, era come se fossero dei Beach Boys punk rock, si poteva cantare assieme, aveva grandi melodie, grandi armonie e parlava di una ragazza. Poi ho voluto ascoltare tutto quello che potevo dei Descendents, poi da lì mi sono appassionato dei Bad Religion, poi da lì mi sono appassionato dei Sonic Youth... e poi il mio cervello è esploso e avevo 15 anni.

La prima band che ha visto dal vivo... They Might Be Giants

Nel marzo del 1988, sono andato a vedere i They Might Be Giants al 9:30 Club originale di Washington ed è stata la prima volta che ho fumato una sigaretta.

Eravamo questi ragazzi di 15 anni, quasi 16, e avevamo deciso che volevamo fumare per sembrare fighi, quindi abbiamo comprato un pacchetto di sigarette al distributore di sigarette e ci siamo seduti a un tavolo. Dobbiamo essere sembrati molto ridicoli.

La canzone di cui è più orgoglioso... Baby Come On dei +44

Sono molto orgoglioso di una canzone del disco dei +44 che intitolata Baby Come On, è una delle mie preferite e non so perché. Amo l’atmosfera di quella canzone e che è sia cupa che speranzosa allo stesso tempo.

Rappresenta molto bene quel periodo di tempo della mia vita perché i Blink si era separati per la prima volta, è stata una completa perdita di identità. Avevo passato 15 anni a costruire i blink-182 e a essere Mark dei blink-182 e, quando è stato portato via, ho avuto una perdita. Quindi il disco dei +44 sono io che cerco di affrontare ciò che la vita era dall’altro lato rispetto a ciò che i blink-182 erano a quel punto.

La band di cui ha più voluto fare (e ha fatto) una cover... The Cure

Abbiamo partecipato a un programma chiamato MTV Icon alcuni anni fa in cui onoravano i Cure, che è stata la mia band preferita per distacco quando stavo crescendo, e abbiamo avuto la possibilità di suonare una canzone dei Cure di fronte ai Cure; è stata un’esperienza molto speciale.

Penso che quella fosse la prima volta che ho incontratto effettivamente Robert Smith, l’eroe della mia vita, ero così entusiasta di incontrarlo. È stato molto gentile e apparentemente aveva dei nipoti che erano fan dei Blink, quindi questo era molto cool. Quindi abbiamo fatto il soundcheck, poi ce ne siamo andati e abbiamo mangiato del cibo indiano. Poi, mentre stavamo tornando, ho iniziato a sentirmi male, come se dovessi esplodere. Avevo mal di stomaco: dovevo andare immediatamente in bagno. Siamo arrivati, sono corso in bagno e ho avuto la peggior diarrea della mia vita. Sono tornato in camerino a rilassarmi un po’, stavo sudando, ero a pezzi. Poi hanno iniziato a dire “OK, 10 minuti” ed eravamo la prima band a suonare. Pensavo: “Oh, mio dio, devo tornare di nuovo su”. Quindi sono tornato su e dicevano “OK, blink-182 sul palco” e il bagno degli uomini si è svuotato e ho distrutto quel bagno. Ho aperto la porta per andarmene e in piedi fuori dalla porta c’era Robert Smith mentre mi allontanavo dal bagno dopo aver avuto la peggior diarrea della mia vita.

La canzone che significa di più per lui... Adam’s Song

È una canzone autobiografica per me che parla di quando viaggio con la mente in luoghi molto oscuri ed è sicuramente una delle canzoni più sincere che abbia mai scritto, quindi significa molto per me.

Abbiamo smesso di suonarla per un po’ di anni, anche se adesso l’abbiamo messa in scaletta qui e là, ma l’abbiamo suonata anche la sera scorsa... non lo so, mi porta in un posto strano.

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