Mark Hoppus parla di come è scrivere musica ai tempi di Donald Trump

Dopo aver detto che il prossimo album dei blink-182 sarà più sperimentale, Mark Hoppus, nell’intervista a NME al Rock Werchter per presentare la sua versione del video di Home Is Such A Lonely Place, ha parlato di come è scrivere musica in un periodo storico con Donald Trump al potere.

Non siamo mai stati veramente una band politica. Abbiamo tutti delle convinzioni politiche molto forti, ma non è qualcosa che mettiamo nella nostra musica. Non importa come, il disco riflette cosa si sta attraversando in quel momento. Mi sembra che il mondo non può sostenere questo livello di indignazione e frustrazione giornaliera senza che penetri in ciò che uno canta.

Ho un rispetto enorme per le band con cui sono cresciuto, come Rage Against The Machine, Bad Religion, Fugazi — anche i Nirvana erano molto espliciti nella loro politica, ma i Blink non sono quel tipo di band. C’è sicuramente un posto per quello, ma onestamente penso che i Blink sono il tipo di posto dove la gente viene per fuggire da quel tipo di cose. Il nostro lavoro è molto più d’evasione e molto più personale rispetto alla visione del mondo.

I Blink 182 sono quello spirito eterno di giovinezza, di angoscia, di divertimento. Quando la gente pensa ai Blink 182, pensano a noi come ai loro fratelli cool più grandi. La gente che viene ai concerti sa che tutti sono invitati a una festa. Non siamo quei musicisti che adulano — sei qui per passare dei bei momenti e sentire qualche battuta stupida.

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