Intervista a Tom DeLonge su "The Dream Walker", nuovo album dei blink-182 e Blinkumentary

Tom DeLonge è stato intervistato da Gigwise e ha parlato di The Dream Walker degli Angels And Airwaves, di spazio, dei Box Car Racer, del nuovo album dei blink-182, del Blinkumentary, del “Fuck” infuocato e di molto altro.

Il nuovo album degli Angels & Airwaves album è un gigantesco passo avanti rispetto al disco precedente in termini musicali e avete anche un film animato per ragazzi. Quali sono i piani a lungo termine per questa band?
L’idea questa volta era di sfidare me stesso in maniera più grande di quanto abbia mai fatto prima. L’obiettivo complessivo era di fare un progetto artistico che fosse un progetto multimediale, radunando un bel po’ di artisti che esploravano lo stesso tema nel proprio medium individuale. Volevamo che la musica evolvesse e fosse un radicale passo avanti, quindi negli ultimi tre anni è stata esattamente un’avventura. Sono entusiasta.
L’influenza di Ilan Rubin (nuovo partner di scrittura di DeLonge e batterista dei Nine Inch Nails) si sente molto in canzoni come “Kiss For A Spell”. Quanto eri contrario a sperimentare con il sound della band?
L’unica ragione per cui Ilan si è unito alla band tre anni fa è stata per cambiare il sound. Non perché non mi piacesse quello che era stato fatto, ma solo perché volevo fare di più. Credo che quella canzone sia veramente un grande mix di quello che facciamo. Di solito arrivo con le progressioni armoniche ma Ilan esegue abilmente il resto dei livelli della canzone.
Ora la band è formata da due elementi? Avete pianificato dei tour?
No. Eddie è ancora in giro e David è ancora in giro. Per quanto riguarda la scrittura e la musica sono sempre stato solo io, ma adesso siamo io e Ilan. Stiamo pianificando un tour, ma stiamo pianificando un tour che è radicalmente diverso a ciò che abbiamo fatto in precedenza. In questo momento pensiamo solo a far uscire il disco.
Il tuo libro per bambini si intitola The Lonely Astronaut On Christmas Eve. L’astronauta solitario sembra essere un tema ricorrente nel precedente film degli Angels Love e nella canzone dei Blink “Asthenia”. È una cosa significativa?
Sono sempre stato affascinato dagli astronauti che, andati sulla Luna, quando tornavano poi dicevano sempre che quando vedi la Terra fluttuare nell’oscurità capisci quanto siamo insignificanti e questo li ha commossi molto. “Asthenia” è stata influenzata da Edgar Mitchell che è stato la sesta persona a camminare sulla Luna. L’intero concetto di Love e di The Lonely Astronaut era di scavare nella coscienza umana e nella connessione tra individui.
Sei stato all’Area 51 innumerevoli volte. Hai fatto un’esperienza strana recentemente in cui ti sei svegliato nella notte e hai sentito centinaia di voci fuori dalla tenda...
Sì, abbiamo avuto un’esperienza molto strana con perdita di tempo. È successo qualcosa dove ci siamo accampati nel mezzo del nulla che non riusciamo a spiegare. Ci ha come commossi ed eravamo strippati. Eravamo nell’area per cercare cose strane come quella ed è stato grandioso che sia successa. Penso che stessero facendo molti test su cose su cui avevano le mani per un po’. Tutto lì [nell’Area 51] è 30 o 40 anni avanti a ciò che conosciamo.
Hai visto Interstellar o Gravity? Cosa ne pensi del loro ritratto dello spazio?
Quello che è così cool nella fantascienza è che ognuno ha la propria idea di ciò che sta là fuori. Tutto quello che dico sempre sullo spazio è che l’universo è veramente infinito e questo significa che ci sono infinite possibilità di cosa sta succedendo là fuori.
Quando stai scrivendo come decidi se un riff è per gli Angels & Airwaves o per i Blink?
A questo punto della mia vita scrivo spontaneamente come gli Angels & Airwaves, ma amo molto rivisitare ciò da cui vengo. Amo suonare la musica dei Blink. È enormemente divertente e istintivo per me. È interessante, lo prendo semplicemente passo dopo passo.
La nuova canzone degli Angels “Paralyzed” è un ritorno al passato alle cose post-hardcore che hai esplorato nel passato con i Boxcar Racer. Vedremo mai un secondo album di quella band?
Boxcar Racer? No, non succederà, ma sarebbe divertente. Penso che in una realtà parallela sarebbe molto divertente farlo, ma non ho proprio tempo. O una band perché sono tutti coinvolti negli altri miei progetti.
Le tue influenze sono cambiate crescendo?
Sicuramente continuo ad amare band come i Stiff Little Fingers e le ascolto prima di suonare ai concerti, di sicuro, ma adesso le cose che mi ispirano sono piuttosto diverse. Film, registi, fotografi, alcune canzoni drum’n’bass che ho sentito in radio. Non sono il tipo che dice: “Oh, questa band ha fatto un grande disco quest’anno che mi ha infervorato”.
Qual è il tuo testo preferito che hai mai scritto?
Il mio co-autore, produttore e amico scomparso Critter, con cui ho realizzato tutti i dischi degli Angels, amava il testo “Dance across the treetops and set them ablaze / soaking in your warm summer haze”. È di una canzone che si intitola “Shove”. Mi ha fatto sentire come se fosse davvero speciale.
Hai detto che i Blink hanno trovato una casa dove andrete a iniziare a registrare il nuovo album. Sarà un’organizzazione simile a quella dell’album [del 2003] Untitled?
Non sono completamente sicuro di come funzionerà ma l’obiettivo è di trovare un’area o un ambiente che sia diverso e non solo un normale studio per stare assieme e progettare le canzoni e ispirarsi a vicenda nei modi che seguivamo in quel periodo. Penso che se riusciamo a impostare queste poche cose saremo in una condizione molto molto buona. Abbiamo sempre fatto quello che ci piaceva e per il disco Untitled c’erano molti dibattiti in cui pensavamo che ai nostri fan non sarebbe nemmeno piaciuto, ma penso che ci siamo affermati fissandoci a fare quello che volevamo ed è diventato uno dei preferiti dei fan.
Vedremo mai, The Blinkumentary, il documentario girato dietro le quinte?
Sì. Sono entusiasta a pubblicare quel filmato. Penso semplicemente che sia solamente incompleto, ma è un grande filmato e lo porteremo sicuramente a compimento in qualche modo.
Descrivi uno dei tuoi peggiori concerti.
Mi ricordo uscire ai Video Music Awards con due miliardi di persone che guardavano e la mia chitarra non funzionava del tutto. Suonavo “First Date” e semplicemente non andava. Ci puoi solamente convivere. Molte volte qualcuno lanciava una birra dal pubblico, colpiva il mixer e spegneva l’impianto, ma cosa puoi fare?
Avete ripreso il “Fuck” infuocato quest’anno. Qual è stata la sensazione che c’è stata dietro?
Solo come una celebrazione dei Blink e dell’essere tornati a Reading. Sperando di poter essere degni dello sguardo di tutti. I giochi pirotecnici non sono una cosa per tutti, ma noi siamo l’unica band che accende la parola “fuck” col fuoco, capisci? E ha funzionato bene per noi.

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