Tom DeLonge rivela l'esplosiva "Paralyzed" degli Angels And Airwaves

Tom DeLonge è stato intervistato da RollingStone.com per parlare di Paralyzed (che è possibile acquistare qui, del nuovo album degli Angels And Airwaves, del progetto multimediale Poet Anderson: The Dream Walker, della morte di Jeff “Critter” Newell e di un evento sovrannaturale.

Negli stessi momenti in cui è stata pubblicata l’intervista, è stata lanciata la nuova versione del sito ufficiale degli Angels And Airwaves.

Per il primo album degli Angels and Airwaves dal 2011, Tom DeLonge voleva tornare, come dice lui, “un po’ sulla Terra”. “Ero in grado di andare da Ilan”, dice, riferendosi al batterista dei Nine Inch Nails Ilan Rubin, “e dire ‘OK, come possiamo fare qualcosa che sia una svolta rispetto a quello che la gente conosce degli Angels and Airwaves?’”.

Se “Paralyzed”, la prima canzone che la band sta svelando dell’LP, è un’indicazione, la nuova direzione è inarrestabile, heavy e forte. “Il testo della canzone è sulla paralisi nel sonno”, ha detto il frontman e cantautore a Rolling Stone. “Penso che avevamo bisogno di qualcosa che facesse girare la testa e innescasse una base di fan formata da ragazzi post-hardcore punk-rock che potrebbe continuare a indugiare lì dai miei primi anni”.

Il progetto, comunque, includerà molto più che punk rock e il 31 ottobre la casa discografica di DeLonge, To the Stars, inizierà a pubblicare qualcuno dei video musicali, animazioni, libri a fumetti, un romanzo e un film che compongono il progetto multimediale, Poet Anderson: The Dream Walker. L’album, che si intitola semplicemente The Dream Walker, verrà pubblicato poco dopo. Durante la telefonata per discutere di “Paralyzed”, Delonge ha chiacchierato sulla sua storia sovrannaturale e della morte del produttore e ingegnere Jeff Newell, un amico che ha spesso considerato come il quinto membro della band.

Questo è il primo album che gli Angels and Airwaves hanno realizzato dalla morte di Jeff Newell. Com’è stato lavorare senza di lui?
È stato difficile – era il mio campione. Era solito chiamarmi il leader senza paura, perché mi portavo là fuori mentre le persone non erano così accoglienti. Si sedeva lì e sviscerava minuziosamente quelle piccole cose che stavo provando a fare, le capiva, ne parlava con me, le espandeva e mi faceva sentire veramente valido come artista di quello che stavo provando a compiere. È stato un viaggio straordinario con lui. Quando ascolto gli altri dischi degli Angels and Airwaves, ogni tanto scoppio a piangere perché è stato qualcuno che era veramente lì per me in una parte molto importante della mia vita.
Cos’altro di questo album ti rende molto entusiasta?
C’è una canzone che si intitola “Tunnels" che è molto interessante. È la prima canzone che abbiamo scritto e ho scritto l’intera canzone fino al ritornello sul dubitare della religione. Così, andando avanti velocemente un anno e mezzo dopo e circa due o tre mesi fa, mio papà è morto. La notte che è morto, mi sono svegliato dal sonno con una straordinaria quantità gigantesca di energia e posso solo descriverla come se qualcuno mi avesse iniettato un gallone di metanfetamine ed Ecstasy con l’elettricità. Il mio cuore faceva 1000 miglia al minuto e c’era qualcosa nella stanza che non riuscivo a capire cosa fosse. Ho raggiunto il mio telefono e non c’era nulla sul mio telefono. Badate che avevo appena lasciato mio papà all’ospizio un paio di ore prima.

Mi sono sdraiato e per 30 minuti ho cercato di riaddormentarmi, ma non potevo perché ero letteralmente su di giri. Poi il mio telefono ha vibrato ed era l’infermiera dell’ospizio che mi diceva: “Per favore, chiamami”. L’ho chiamata e mi disse: “Tuo papà è morto 30 minuti fa”. È stato il sentimento più assurdo di sempre. Era così sovrannaturale che ha cambiato letteralmente la mia vita, perché è stato molto forte. Poi sono tornato e ho scritto il ritornello per questa canzone che dubita dell’esistenza di Dio. È la giustapposizione nella canzone stessa. Questa canzone, “Tunnels”, suona un po’ Motown o suona folk ma trascinante. È molto diversa rispetto a qualsiasi altra canzone che abbia mai fatto. Questa è probabilmente una delle migliori due canzoni che abbia mai fatto in tutta la mia carriera.

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