No, non è la terza età...

L'hanno chiamato il disco della maturità. Ma ai Blink 182 di essere etichettati come nonnetti non va giù per niente. Altro che bravi ragazzi: Tom, Mark & Travis sono sempre i punkettoni di un tempo. Solo, hanno spostato oltre i confini il loro sound. Tutto ok, allora. Ma non chiedetegli 'what's your age again?'...

St. Louis, Missouri. È l'una del pomeriggio al St. Louis Mills, tredicimila metri quadrati di rampe, rotaie e piattaforme, una vera delizia per le gambe e i piedi di skateboarder, skater e campioni di bmx. Durante la mattina Adam McNatt si è sdato con le sue dimostrazioni di abilità su skate, adesso manca appena un'ora a uno dei momenti clou della giornata: l'ascolto per intero e in anteprima del nuovo, omonimo album dei Blink 182. C'è attesa, i campioni (e soprattutto gli aspiranti tali) adesso sembrano più interessati al volteggiare delle bacchette di Travis che a quello delle tavole. Ottima cosa, visto che da tempo gira la voce che questo nuovo album dei Blink sia più maturo. E invece, dopo l'ascolto il pubblico è convinto. Letteralmente conquistato. Crescita sì, dunque, per la band californiana, ma niente problemi. Il pubblico a quanto pare segue compatto. E di maturare troppo non ha tutta questa voglia. Al punto che il sito ufficiale della band ha dovuto diffondere un comunicato (serio? scherzoso? arduo stabilirlo...) in cui, su pressione del governo e delle forze di polizia locali, si invitano i fan a non taggare il logo dei Blink in giro per il paese, insozzando muri, vetrine e soprattutto macchine degli agenti di pubblica sicurezza...
Per fortuna, qui al St. Louis Mills di poliziotti e macchine da insozzare non c'è traccia. Dei Blink 182 invece c'è la band al completo, pronta alla chiacchierata sul nuovo album...

Mark, perché avete scelto il nome del gruppo come titolo del disco?
"Dopo gli ultimi due album, 'Enema Of The State' e 'Take Off Your Pants And Jacket', vi aspettavate un altro titolo da cazzoni, eh? E invece no. Siamo cambiati e di molto. Ci siamo rotti di sentirci dire quello che dobbiamo e non dobbiamo fare. 'Blink 182' vuol dire questo. Basta sottostare alle regole degli altri. Abbiamo voluto fare tutto da soli. Vero Travis? Vero Tom?"

Appunto, tu cosa ne pensi, Tom?
"Non vogliamo assecondare per forza quello che la gente dice. Sono mesi che si parla del titolo del nostro album sulle riviste musicali ma nessuno ne ha mai azzeccato uno. Il titolo è una scelta che spetta a noi. Solo a noi."

In molte riviste specializzate è stato scritto che l'album ha un suono molto più 'maturo' rispetto ai precedenti. Mark, cosa significa per te 'un suono maturo'?
"Mhm... Non so se è più maturo rispetto agli altri. Penso che quando usi la parola 'maturo' questa può essere riferita a cose molto differenti, a persone diverse una dall'altra. La parola maturo mi sembra poco appropriata. Maturo... ma che cosa vuol dire? Per me maturo è come dire che sei 'vecchio dentro', che 'sei rimasto indietro', o peggio 'palloso', 'nonno'. E io col cavolo che mi sento così quando suono. La parola giusta per definire il nostro album è 'progresso'. Abbiamo fatto molti tentativi in questo album, abbiamo sperimentato nuovi arrangiamenti, strumenti diversi, suoni completamenti diversi per noi. Di sicuro abbiamo fatto dei passi in avanti."

Per te valgono le stesse idee, Travis?
"Sì, penso che abbiamo imparato molto in questi due anni. Come ognuno dovrebbe... Però parlare di maturità mi sembra che non c'entri proprio."

Tom?
"La maturità non ha niente a che vedere con la personalità. Voglio dire che noi tutti siamo le stesse persone di prima. Quando paragoniamo la parola 'maturità' al nostro modo di fare musica, è perché anche chi ci ascolta si evolve e cambia. E questo vuol dire maturare, evolversi attraverso l'esperienza. Ma noi rimaniamo i soliti 'cazzoni'."

Io ho sentito l'album e vi ho ascoltato quest'estate a Reading: non potete dirmi che non siete cambiati. Secondo te cosa c'è di nuovo nel vostro disco, Mark?
"Vogliamo essere altro da quello che la gente si aspetta. Non ci riconosciamo più nella solita immagine; è strano, lo so, ma è così. Però, se trasmetti genuinità e sincerità, la gente lo capisce: è questo l'aspetto più importante a cui abbiamo pensato tutti mentre stavamo lavorando al nuovo album. Le prese di posizione del tipo... 'ok, facciamo questa canzone così perché la precedente è piaciuta' invece sono controproducenti. I musicisti che sono rimasti fermi sulle loro posizioni fanno ancora la stessa musica da quindici anni. Non mi far fare dei nomi, ma penso che tu li sappia benissimo.."

Se non li fai tu i nomi, figuriamoci io. Però nella musica di oggi, Tom, pensi che sia sufficiente essere se stessi?
Certo. È così che ognuno inizia a suonare. Per stare insieme, per passare dei bei momenti e farti sentire meglio. È perfettamente inutile farsi paranoie. Nessun problema. Suoni e basta, non hai nessun fan o giornalista a cui rendere conto. Devi solo pensare che la tua musica avrà fan perché piace prima di tutto a te stesso. È questo il modo migliore di farsi conoscere: essere se stessi."

Travis, quali canzoni del disco preferisci?
"L'altra sera ero in macchina con un giornalista e avevo la chitarra. Mi ha detto di fargli sentire due o tre canzoni del nuovo album, ma io gli ho risposto che non era possibile. E quali avrei dovuto suonargli, se sono tutte così diverse l'una dall'altra? Non puoi giudicare un album dopo aver ascoltato tre canzoni. Sono talmente diverse che mi sembra stupido dirti mi piace questa o quell'altra. È un tutt'uno che non si può giudicare a pezzi."

La copertina dell'album sembra un quadro di arte contemporanea. Ma chi vi ha dato l'ispirazione? Tom, come mai tanta sensibilità artistica?
"Le facce sorridenti rappresentano qualcosa come... la nostra gioventù. Sorrisi inconsapevoli, senza pensieri. Oggi non siamo più quelli. E le crocette che si vedono proprio gli occhi significano questo. È finita l'adolescenza. I Blink 182 come li avevate conosciuti finora sono morti, ormai. E poi ci sono le freccette che vanno a sinistra. Un modo di dire basta con i vecchi schemi, usciamo di qua. La sinistra rappresenta un modo di pensare molto liberale, è una direzione che sentiamo nostra in questo momento."

Mark, è successo qualcosa durante gli ultimi due anni che vi ha cambiato?
"No, ma abbiamo avuto molto tempo per scrivere, provare, suonare e riflettere prima di registrare il disco. Ci abbiamo messo tanto a realizzarlo, ma è venuta fuori la nostra vera identità. Il nuovo album è il primo che realizziamo senza condizionamenti esterni. È esattamente quello che volevamo."

Travis, qualcos'altro da aggiungere rispetto alle cose che vi hanno cambiato negli ultimi due anni?
"Certo. Essere innamorato e avere un bambino con la donna che ami è una delle cose più belle che ti possa succedere. I bambini, le mogli... è normale che qualcosa sia cambiato nel gruppo. Ma sono fatti che non hanno a che fare strettamente con la musica. È la nostra vita a essere cambiata, e parecchio."

Mark, so che due anni fa hai pensato di mollare tutto. Pensi che questo abbia avuto qualche ripercussione sul disco?
"Certo. Tutto ciò che ti succede nella vita influenza la musica. E anche tutto quello che succede nel mondo la cambia. Lo sai, ci sono stati tanti cambiamenti. Ci siamo sposati, abbiamo avuto dei figli, è cambiato un po' tutto in questi ultimi due anni. Dopo 'Enema Of The State' le cose hanno preso un certo verso... Ma quel che è cambiato notevolmente è la mia visione del mondo. Quando ti nasce un figlio cambia tutto. Non pensavo che fosse così, ma è proprio vero. Guardi le cose che ti accadono intorno con tutta un'altra ottica."

Per quanto riguarda i testi, c'è qualcosa di differente rispetto agli album precedenti?
"Quel che è cambiato è il rapporto tra le parole e la musica, il senso del ritmo. In questo album ci sono canzoni aggressive, ma quando dico aggressive non significa che la musica lo sia effettivamente. Anche un pezzo lento può provocarti l'effetto di un pigno in faccia. Alcuni testi parlano di problemi, altri no. Forse è perché in questi anni quello che è successo nel mondo ci ha un po' cambiati tutti. Noi abbiamo viaggiato in tutti i continenti per oltre un anno e di cose che non vanno ne abbiamo viste tantissime. C'è in giro tanta di quella merda... È normale che se vedi e vivi situazioni al limite poi ti porti dentro un senso di malinconia che viene fuori nel suono e nei testi delle canzoni."

Come scrivete le canzoni? Mentre siete in tour, ognuno per conto proprio o tutti insieme...?
"Individualmente. Ognuno di noi pensa agli accordi o più semplicemente alle melodie e poi ne discutiamo insieme. Vediamo quello che si può prendere e quello che c'è da cambiare. Travis inizia dando il ritmo con la batteria mentre io e Mark lo seguiamo alla chitarra. È così che nascono i nostri pezzi. Questo disco lo abbiamo realizzato tutto da soli. E non soltanto in studio, ma mentre eravamo in tour, negli alberghi, in aereo, ovunque. Per la registrazione abbiamo seguito un sistema differente rispetto tutti gli album realizzati in precedenza. Invece di entrare in uno studio di registrazione con tutto l'album pronto, questa volta ci siamo andati solo quando avevamo pronta una canzone. È molto, molto meglio scrivere canzoni e registrarle al tempo stesso. Ogni giorno si può cambiare qualcosa. Lavorare in questo modo evita la noia di dover registrare tutte le parti di batteria una volta sola, o di ripetere centinaia di volte un accordo."

Come descrivereste il suono del vostro nuovo disco, e come pensate sarà accolto dai vostri fan più fedeli, quelli che vi ascoltavano otto anni fa e non hanno ancora smesso di farlo?
"Tu ami i Beatles o non li ami. Oppure tu ami i Metallica o no. Quello che voglio dire è che quei gruppi hanno fatto un sacco di musica spesso molto differente, hanno attraversato stili diversi eppure... Il nostro album è un album dei Blink 182. Solo che c'è una parte di noi che non avevamo ancora messo in mostra. Tutto qui."

Sì, Tom, però i Blink 182 non sono i Beatles e nemmeno i Metallica. Pensi veramente che chi vi ascoltava prima continuerà a farlo ancora?
"Sì, o almeno credo. L'importante è che si aggiungano altri che ancora non ci conoscevano. Però io spero che chi ci ha conosciuti in un certo momento non ci abbandoni proprio ora."

Travis, il vostro cd ha anche una sorpresa per chi lo compra...
"Abbiamo pensato di inserire una sorta di filmato che rappresenta il nostro animo più 'vero'. Sono le immagini girate in Giappone, Europa e Iraq, quando siamo andati a trovare i ragazzi dell'esercito americano in guerra. Poi ci sono dei 'pezzi' che descrivono la nostra vita insieme, i momenti di stanchezza e quelli di gioia. Ci siamo noi senza trucco. Sono ventidue minuti che girano sullo schermo del pc mentre state ascoltando la nostra musica. Una specie di cd rom artigianale."

I musicisti sono una delle categorie che guadagna più soldi negli Stati Uniti. Travis, come hai investito il denaro che hai incassato in questi anni?
"Puoi cambiare domanda?"

E tu, Tom?
"Sono cose noiose. A chi vuoi che interessino queste notizie?"

Mark, com'è cambiato il vostro modo di spostarvi durante i tour?
"In questi ultimi cinque anni è cambiato tutto. Abbiamo sempre girato in camioncino: ci montavano gli strumenti e il palco, e spesso dovevamo dormire letteralmente per terra. La prima volta che abbiamo dato venti dollari a un nostro amico che ci aiutava a montare gli strumenti mi sono detto: 'Cazzo, non ci posso credere'. Anche oggi ci muoviamo con un camion, ma abbiamo utilizzato pure aerei privati. Se però quello che mi vuoi chiedere è se i soldi ci hanno cambiato, ti rispondo subito di no. Certo, è una figata prendere un aereo privato che ti porta da una parte all'altra del mondo velocemente. Però non ci siamo montati la testa, abbiamo ben presente da dove siamo arrivati."

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